Ecco la seconda intervista RBC, un angolo dove stiamo indagando alcuni aneddoti legati alla storia dell’azienda e scopriremo curiosità varie sulle persone che lavorano all’interno.
Come ti sei avvicinato alla professione di agente?
Dopo il diploma da ragioniere, ho incominciato a lavorare nell’azienda di famiglia per mettere in pratica quanto studiato. Dovendo impratichirmi su tutto, mi sono messo a fare sia contabilità (e allora era tutta fatta a mano) che fatturazione, ma anche rapporti coi clienti e ricerca di nuove case mandanti. Un’altra mia mansione era curare la rete di agenti venditori che al tempo avevamo, poiché ci occupavamo anche di importazione e rivendita.
Qual è la parte più sfidante e allo stesso tempo entusiasmante del tuo lavoro?
Riuscire a servire un buon numero di clienti soddisfacendo le loro esigenze di consegna, tipo di prodotto e, non ultimo, le loro aspettative sul prezzo, che è la cosa più importante per tutti i clienti e su cui bisogna prestare particolare attenzione. Anche organizzare il lavoro al meglio sfruttando le nuove tecnologie mi appassiona molto, apportando delle innovazioni nel modo di lavorare in uso.
Qual è il prodotto che commercializzi / hai commercializzato che ti ha sorpreso di più nelle sue funzionalità?
Certamente il primo degli amidi speciali che KMC ha fatto – il CheeseMaker. È sorprendente vedere come sia sufficiente aggiungere e scaldare un po’ di olio di semi e acqua per ottenere un impasto che, una volta raffreddato in frigo, diventa una specie di mozzarella.
Un settore e/o un prodotto che ti piacerebbe trattare.
Vari prodotti complementari a quelli che abbiamo, che si possano vendere alle stesse tipologie di clienti con cui siamo già in contatto e che in pratica aiutino le vendite degli altri prodotti.
Se dovessi descrivere la Rodolfo Bonnet & C. in 3 parole, quali sarebbero?
- piccola
- efficiente
- versatile